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Lettera Suor Augusta PDF Stampa E-mail

MISSIONE come RELAZIONE

Durante l’Ottobre Missionario ciascuno di noi è invitato a riflettere sulla propria chiamata ad essere missionari/a nel luogo dove vive, poiché tutti i battezzati sono missionari in forza del loro Battesimo.

Ma che cos’è la Missione?

Missione è relazione. Relazione con Dio e relazione con le persone che ci sono accanto.

Come Missionarie della Consolata viviamo la nostra missione come relazione in diverse parti del mondo; io la vivo a Ganta, in Liberia, con altre Suore della mia comunità.

Lavoriamo in un centro per malati di lebbra e tubercolosi. Il nostro lavoro è portato avanti nell’ospedale in cui ci prendiamo cura dei casi più seri di lebbra e nei villaggi dove ne seguiamo altri.

 

 

 

Esistono due tipi di lebbra: Paucibacillari (PB) e Multibacillari (MB). Per il primo tipo (PB) generalmente il malato rimane in famiglia sotto il controllo dei nostri infermieri che vanno periodicamente in visita nei villaggi. La terapia dura sei mesi.

Per il secondo tipo (MB) generalmente i malati sono ricoverati nel nostro centro e vi rimangono per un periodo che va da sei mesi ad un anno. Questo tipo di lebbra è molto più serio e richiede che gli infermieri prestino continua attenzione al malato. La terapia dura un anno. Mentre i malati sono al centro, si dà loro la possibilità d’imparare qualche piccola attività che li renderà finanziariamente indipendenti una volta che ritornano a casa, hanno così l’opportunità d’imparare basi di taglio e cucito, di lavorare il legno, di fare sapone, cestini, mats, etc.

In Liberia la lebbra porta con sé un segno molto forte e, nonostante il lavoro sistematico di educazione nei villaggi e attraverso la radio, il cambio di mentalità richiede tempo.

Vivere la missione come relazione in questa realtà significa essere vicino alla gente per testimoniare che Dio è vicino, che Dio non abbandona, anche se per i malati è difficile essere riaccettati nel villaggio di origine. La testimonianza è fatta in modo semplice attraverso il lavoro di ogni giorno e il continuo coltivare rapporti di amicizia, di stima, di rispetto e di vicinanza con ogni persona.

Vivendo la missione in questo modo s’impara anche dalla gente, ammirando il coraggio e la tenacia che ha nel ricominciare a vivere dopo la malattia, fidandosi di Dio che è accanto a ciascun o di noi.

Sr. Augusta Galbusera

Missionaria della Consolata

 

Settembre 2012